Il nome del genere (“Galanthus”) deriva da due parole greche: “gala” = latte (bianco come il latte) e “anthos” = fiore.
Il nome specifico (“nivalis”) fa riferimento alla sua precoce fioritura in mezzo alla neve.
Nessuno è mai riuscito a classificarlo, si pensa sia un ibrido derivato dall’ arancio amaro; anche la sua importazione alcune leggende lo fanno risalire alle isole Canarie, altre alla Spagna l’unica cosa certa è che viene coltivato quasi esclusivamente in calabria.
L’abitudine di abbellire le case con l’agrifoglio, in Italia l’abbiamo ereditata dagli antiche antichi romani, che aveva l’abitudine di accompagnare i regali dei Saturnalia con un rametto di agrifoglio come buon augurio.
Una vecchia leggenda cristiana, narra che la croce su cui è morto Cristo era stata fabbricata con legno di agrifoglio; e fu il suo sangue a tingere di rosso le bacche di questa pianta.
Narra la leggenda che la pianta fosse la preferita di Monte zuma, il governante degli Aztechi. Egli credeva che il colore rosso delle foglie superiori provenisse dal sangue di una dea azteca, che morì di dolore per un amore non corrisposto. Alcune gocce del suo sangue caddero sulle foglie della pianta, e da allora divennero rosse.
L’ Abete rosso simboleggia la vita che rinasce e si rinnova; grazie alla sua capacita` di superare indenne e verde i duri inverni . Era utilizzato come simbolo prima nel periodo di Yule e in un secondo momento divento` un luccicante Albero di Natale. Anticamente a Genova le genti della montagna offrivano al Doge un ceppo d’ abete, il Doge versava sul tronco vino e confetti prima di accenderlo. Questa suggestiva cerimonia era chiamata “con fuoco”…
Vischio Ci sono regole precise per la raccolta del vischio da utilizzare in magia, innanzi tutto non deve mai toccare terra, va raccolto con un falcetto d’oro nella notte del solstizio d’inverno o il sesto giorno dopo la luna nuova…. Continue Reading →